Le erbe medicinali presentano molti principi attivi che non sono stati ancora scoperti. Il professor James S. Miller, Decano e Vice Presidente per la Scienza al Botanical Garden di New York, ha messo in evidenza che sono ancora almeno 500 le sostanze chimiche che potrebbero essere utilizzate per mettere a punto nuovi farmaci, ma non sono ancora state studiate attentamente. È una questione di numeri, come ha dimostrato l’esperto, calcolando un esatto rapporto fra le piante utilizzate nella farmacologia e quelle esistenti in tutto il nostro pianeta.
Ecco che cosa ha detto il professor Miller a questo proposito:
“Questi calcoli indicano che c’è un valore significativo nel continuare a studiare le piante per la scoperta di nuovi composti attivi utili in medicina. La biodiversità delle piante non si è ancora esaurita e vi è ancora un grande potenziale nel mondo vegetale.”
I rimedi naturali possono essere considerati un punto di riferimento importate e le erbe officinali possono trovare un largo impiego. Ma non dimentichiamoci che le piante mediche costituiscono in molti casi anche la base per realizzare i medicinali che vengono utilizzati per la cura delle più variepatologie.
Il professor Miller mette in evidenza che nelle piante ci sono delle sostanze almeno pari a tre volte in più rispetto a quelle fino ad ora utilizzate per la produzione dei trattamenti farmaceutici. All’argomento è stato dedicato un interessante articolo: “The Discovery of Medicines from Plants: A Current Biological Perspective”, che è stato pubblicato su “Economic Botany”
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