Non fraintendetemi non è quella comune espressione per far capire di non impicciarsi.
Si tratta di avere accesso a grandi disponibilità e scorte di Goji coltivandola.
Ora capirete il perché.
Si tratta di avere accesso a grandi disponibilità e scorte di Goji coltivandola.
Ora capirete il perché.
È da un annetto che non sento parlare d’altro, e poi, sono anche molto ammiccanti con quel vivo color rosso anche se avrebbero bisogno di un buon antirughe.
Quello che mi frenava nell’acquisto era l’eccessiva commercializzazione. C’era un qualcosa che mi diceva, « ma guarda hanno inventato una nuova diavoleria per crearci dipendenza » loro sì che sanno che siamo eterni insoddisfatti e poi mi dicevo « non è nemmeno un prodotto locale »!!
E già arriva dal Tibet e costa pure un occhio della testa, 85,00 euro al kg, meno male che ne bastano 15g al dì!!
Dunque ho voluto approfondire ma forse soltanto perché, avevo sentito che si facevano anche chiamare « bacche tibetane » e allora un gong ha risuonato nel mio cervello !!
Quello che mi frenava nell’acquisto era l’eccessiva commercializzazione. C’era un qualcosa che mi diceva, « ma guarda hanno inventato una nuova diavoleria per crearci dipendenza » loro sì che sanno che siamo eterni insoddisfatti e poi mi dicevo « non è nemmeno un prodotto locale »!!
E già arriva dal Tibet e costa pure un occhio della testa, 85,00 euro al kg, meno male che ne bastano 15g al dì!!
Dunque ho voluto approfondire ma forse soltanto perché, avevo sentito che si facevano anche chiamare « bacche tibetane » e allora un gong ha risuonato nel mio cervello !!
Secondo una leggenda delle colline dell’Himalaya, durante la dinastia Tang, nel VII secolo, accanto a un pozzo scavato nei pressi di un tempio buddista c’erano delle viti che producevano piccole bacche rosse.
Le bacche caddero nell’acqua per secoli e secoli, chi beveva l’acqua di quel pozzo era riconosciuto in tutta la regione per la sua giovinezza e vitalità. Infatti sono chiamate “i frutti della vita” dai tibetani.
Il Goji è ricco di antiossidanti e polisaccaridi unici, che difendono il corpo dagli agenti inquinanti.
Le Bacche di Goji, il nome scientifico è lycium barbarum, contengono più Beta-caratone delle carote, più ferro dei spinaci e più proteine dei cereali.
Contengono ben 21 tracce di minerali, incluso il germanio – un potente minerale traccia efficace nella lotta contro i tumori e che raramente si trova in altri alimenti naturali.
18 aminoacidi, Vitamina E, e 500 volte la quantità di Vitamina C di quella contenuta nelle arance.
Vitamine B1, B2 e B6 che facilitano la costruzione di nuove cellule e il funzionamento del sistema nervoso.
Le bacche caddero nell’acqua per secoli e secoli, chi beveva l’acqua di quel pozzo era riconosciuto in tutta la regione per la sua giovinezza e vitalità. Infatti sono chiamate “i frutti della vita” dai tibetani.
Il Goji è ricco di antiossidanti e polisaccaridi unici, che difendono il corpo dagli agenti inquinanti.
Le Bacche di Goji, il nome scientifico è lycium barbarum, contengono più Beta-caratone delle carote, più ferro dei spinaci e più proteine dei cereali.
Contengono ben 21 tracce di minerali, incluso il germanio – un potente minerale traccia efficace nella lotta contro i tumori e che raramente si trova in altri alimenti naturali.
18 aminoacidi, Vitamina E, e 500 volte la quantità di Vitamina C di quella contenuta nelle arance.
Vitamine B1, B2 e B6 che facilitano la costruzione di nuove cellule e il funzionamento del sistema nervoso.
Dunque ora capite ?
Se avete la fortuna di avere un giardino o un importante terrazzo il goji si puo’ coltivare anche qui in Italia.
Non è facilissimo ma con un po’ di fortuna e pazienza.
La cosa più semplice è di aprire qualche bacca con cautela e di seminarla in terra povera, senza concime. E’ un arbusto quindi in vaso sarà difficile che cresca.
All’inizio bisogna tenere la terra sempre leggermente umida – naturalmente in casa, non al freddo.
All’inizio conviene coprire il vaso o i vasetti con un nylon. Cresce in forma arbustiva e può svilupparsi fino ai 2 o 3 metri di altezza. Le foglie sono allungate e strette, di un verde intenso in inverno e più chiare nel periodo estivo. La pianta predilige una posizione soleggiata e sopporta diverse situazioni climatiche, resistendo comunque ottimamente a periodi di clima rigido. Nel caso di freddo intenso un’accorta pacciamatura può sicuramente aiutare a proteggere le radici, soprattutto se si tratta di un esemplare giovane.
Dalle informazioni raccolte tuttavia la pianta sembrerebbe poter sopportare con tranquillità anche temperature di più di dieci gradi inferiori allo 0.
Il Goji non necessita di annaffiature eccessive, è preferibile infatti lasciare asciugare completamene il terreno prima di procedere ad una nuova irrigazione. Nel periodo primaverile è preferibile aiutare lo sviluppo vegetativo della pianta somministrando un concime organico liquido ogni 15 giorni. Per quanto riguarda il terreno, il Goji non ha particolari esigenze, soffrendo un po’ solo i terreni eccessivamente pesanti. La composizione ideale potrebbe comunque essere questa: 50% torba, 35% argilla espansa, 12% sostanza organica, 3% sabbia.
La pianta del Goji raggiunge la piena maturità dopo 4 o 5 anni e fiorisce nei mesi estivi, produce delle bacche rossicce che sembrano delle ciliegie allungate, dal sapore dolciastro, le famose bacche miracolose!!
Se avete la fortuna di avere un giardino o un importante terrazzo il goji si puo’ coltivare anche qui in Italia.
Non è facilissimo ma con un po’ di fortuna e pazienza.
La cosa più semplice è di aprire qualche bacca con cautela e di seminarla in terra povera, senza concime. E’ un arbusto quindi in vaso sarà difficile che cresca.
All’inizio bisogna tenere la terra sempre leggermente umida – naturalmente in casa, non al freddo.
All’inizio conviene coprire il vaso o i vasetti con un nylon. Cresce in forma arbustiva e può svilupparsi fino ai 2 o 3 metri di altezza. Le foglie sono allungate e strette, di un verde intenso in inverno e più chiare nel periodo estivo. La pianta predilige una posizione soleggiata e sopporta diverse situazioni climatiche, resistendo comunque ottimamente a periodi di clima rigido. Nel caso di freddo intenso un’accorta pacciamatura può sicuramente aiutare a proteggere le radici, soprattutto se si tratta di un esemplare giovane.
Dalle informazioni raccolte tuttavia la pianta sembrerebbe poter sopportare con tranquillità anche temperature di più di dieci gradi inferiori allo 0.
Il Goji non necessita di annaffiature eccessive, è preferibile infatti lasciare asciugare completamene il terreno prima di procedere ad una nuova irrigazione. Nel periodo primaverile è preferibile aiutare lo sviluppo vegetativo della pianta somministrando un concime organico liquido ogni 15 giorni. Per quanto riguarda il terreno, il Goji non ha particolari esigenze, soffrendo un po’ solo i terreni eccessivamente pesanti. La composizione ideale potrebbe comunque essere questa: 50% torba, 35% argilla espansa, 12% sostanza organica, 3% sabbia.
La pianta del Goji raggiunge la piena maturità dopo 4 o 5 anni e fiorisce nei mesi estivi, produce delle bacche rossicce che sembrano delle ciliegie allungate, dal sapore dolciastro, le famose bacche miracolose!!
Allora buon giardinaggio!
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