Disciplina Botanica Redazione di Loris Paglia

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domenica 14 luglio 2013

LA PESCA, FRUTTO DELL’ESTATE ITALIANA



E’ il frutto estivo più amato dagli italiani al punto da rappresentare un quarto dell’intera frutta consumata nella calda stagione. Dissetante e ipocalorica, favorisce l’abbronzatura grazie all’elevato contenuto di vitamina A.
La pesca è irresistibile per tutti i cinque sensi. Il suo colore dai toni caldi è un omaggio all’estate. Il suo profumo, ottenuto dalla combinazione di oltre 80 sostanze volatili, è una dolce promessa. La sua buccia vellutata è un piacere per il tatto mentre la sua polpa carnosa sprigiona in bocca un dolcissimo nettare.
 


LE PROPRIETE’ NUTRIZIONALI
Una pesca contiene un’altissima percentuale di acqua (90%), oligoelementi (tra cui ferro e potassio), fibre, vitamina C (fornisce il 10% del fabbisogno quotidiano) e provitamina A (fornisce il 50% dell’apporto quotidiano consigliato). La sua polpa succosa non solo è un piacere per il palato, ma aiuta a sopportare meglio la calda stagione in quanto disseta e contribuisce a reintegrare i sali minerali perduti con il sudore e inoltre sembra avere delle grandi proprietà soporifere, utile perciò a chi soffre di insonnia estiva. Nonostante il suo sapore dolcissimo, la pesca non è affatto ipercalorica. Ricca di fibra insolubile, ha un elevato indice di sazietà ed è pertanto indicata come rompidigiuno e per chi vuole restare leggero e in forma. Al riguardo, si consiglia di consumarla lontano dai pasti in quanto richiede una digestione “acida” che, contrastando con carboidrati e latticini, può creare fastidiose fermentazioni intestinali. La pesca è ad ogni modo un frutto di facile digestione e per questo è particolarmente indicata alle donne in gravidanza, a chi soffre di gastriti iposecretive, di insufficienza epatica e di patologie intestinali in cui prevale stipsi e disidratazione.

Granita di pesche alla menta



Questa granita vi disseterà in un caldo pomeriggio estivo, donandovi una piacevole sensazione di benessere. Per non dare uno sbalzo termico al vostro apparato digerente, vi consigliamo di gustarla dopo almeno tre ore dall’ultimo pasto. Dissetante ed energetica, è ideale se pensate di consumarla e poi fare attività fisica nel tardo pomeriggio. La menta fresca è un ottimo antifermentativo grazie alle sue proprietà antisettiche sulla mucosa dell’apparato intestinale.


 Ingredienti
800 g di pesche 
200 g di zucchero di canna grezzo
250 g di acqua
una decina di foglioline di menta fresca
il succo di un limone

Procedimento
1. Lavare e tagliare a pezzetti le pesche.
2. Mettere in una pentola l'acqua, lo zucchero e la menta tritata grossolanamente. Portare a bollore e aggiungere le pesche. Lasciare cuocere per 30 minuti. 
3. Una volta trascorso il tempo, lasciare raffreddare e frullare il composto aggiungendo il succo di limone. 
4. Riporre la purea ottenuta in un contenitore e mettere in freezer per un paio d'ore. 
5. Ogni mezz’ora mescolare con un cucchiaio. In alternativa, senza mescolarla, basterà frullarla prima di servire.



UNA PESCA AL GIORNO COME…
•    Spuntino energetico e rinfrescante: elevata presenza di zuccheri con sole 25 calorie per 100 g, e alto contenuto di acqua 
•    Disintossicante: è leggermente lassativa e diuretica. Ha anche azione vermifuga, per la presenza dell’acido cianidrico.
•    Antiossidante, per la presenza di composti fitochimici fenolici
•    Reintegrante dei sali minerali perduti 
•    Stimolatore dei succhi gastrici
•    Regolatore della pressione arteriosa e del sistema nervoso per l’alto contenuto di manganese e potassio. Protegge da disturbi comuni come insonnia estiva, nervosismo e debolezza.
•    Protezione di occhi e pelle, per lla discreta quantità di B carotene, che nell’organismo si trasforma in retinolo o vitamina A
•    Rafforzatore di denti e ossa, per il contenuto di fluoro
•    Stimolatore di melanina, favorisce l’abbronzatura e aiuta la pelle a mantenersi giovane e fresca


LA PROVENIENZA
L’albero del pesco è originario della Cina, dove viene considerato simbolo di immortalità. Da qui, al seguito delle carovane di mercanti, venne introdotto in Persia e successivamente, grazie ad Alessandro Magno, in tutto il bacino mediterraneo. I Romani conobbero la pesca solo nel I secolo d.C. e, credendola di provenienza persiana, le attribuirono il nome botanico di Prunus persica. Lo sapevate? Gli antichi Egizi avevano consacrato la pesca ad Arpocrate, dio dell’infanzia. Non a caso le guance dei bambini, per la loro morbidezza e carnosità vengono paragonate proprio alla pesca.


LA PIANTA
Il Prunus persica produce frutti carnosi e succosi dalla buccia vellutata o glabra che va dal giallo al rosso-carminio fino a raggiungere la tonalità del salmone. La polpa, chiamata “drupa”, è zuccherina e profumata e può essere, a seconda della varietà, bianca, gialla o rossa. Il succo è acidulo, per la presenza di acido malico e citrico. Il nocciolo si può presentare aderente (pesca duracina) o libero  (spiccagnola) dalla polpa. L’albero è in grado di sopportare condizioni atmosferiche anche estreme che vanno dai -18°C fino ai climi subtropicali. In Italia, la maturazione dei frutti avviene dalla prima decade di maggio, nelle zone meridionali, a fine settembre per le cultivar più tardive. Le regioni maggiormente produttrici sono Emilia Romagna (culla europea della produzione di nettarine e pesche, che vanta il marchio IGP, ovvero di Indicazione Geografica Protetta), Campania, Veneto, Piemonte, Liguria.
ALCUNE VARIETA’
Gialla (Maycrest, Springcrest, Springlady, Springbelle, Favette, O’Henry, Elegant Lady, Royal Gemm, Royal Glory, Flavorcrest, Glohaven, Redhaven, Suncrest): polpa succosa, leggermente acidula, nocciolo libero.
Bianca (Iris rosso, Paola Cavicchi, Maria Delizia, Maria Bianca, K2, Nichelini, Duchessa d’Este): polpa bianca e filamentosa, particolarmente profumata, nocciolo aderente.
Nettarina o Pesca Noce (Honey, Big Top, Start Redgold, Venus, Rita Star, Maria Laura, Adriana, Indipendence, Caldesi): polpa gialla o bianca, dolce e croccante, buccia liscia e rossastra, nocciolo libero.
Percoca (Romea, Andross, Babygold): adatta alla trasformazione industriale.
Merendella: incrocio tra pesca e mela, diffusa soprattutto in Calabria, buccia liscia di colore bianco-verde, nocciolo libero.


SPUNTI(NI) GOLOSI
Il modo migliore per consumare la pesca è senz’altro quello di prenderla a morsi.  Ma il frutto estivo per eccellenza trova numerose applicazioni in cucina: l’importante è saper scegliere la varietà giusta. Per la macedonia, ad esempio, così come per la preparazione di gelati, bavaresi e soufflé, la migliore è  la varietà bianca, dalla polpa più dolce e succosa. Per la confezione di marmellate e dolci, meglio invece la varietà gialla, dalla polpa succosa e profumata oppure le nettarine. Potete sbizzarrirvi preparandole al burro, caramellate, affogate nel vino o in salsa di menta, ripiene con panna o crema oppure sciroppate (ottime come espettoranti). La pesca inoltre è un ingrediente molto ricorrente nella preparazione di tè aromatizzati, frullati, cocktails, sorbetti e gelati. Una curiosità: la Pesca Melba, prelibatezza della cucina internazionale, fu creata dal rinomato chef francese Gorge Auguste Escoffier in omaggio alla celebre cantante australiana Nelly Melba (la ricetta: si cuociono le pesche, senza ebollizione, nello sciroppo vanigliato, le si dispongono a timballo su uno strato di gelato alla vaniglia e le si ricopre di puré di lamponi).


CONSIGLI DI BELLEZZA
L’abbiamo detto prima. Una pelle di pesca è morbida e vellutata e non è detto che sia una prerogativa dell’infanzia. In cosmesi la pesca viene ampiamente sfruttata: il suo succo è un eccellente tonico per il viso, impiegato anche per attenuare le macchie cutanee; la polpa per le sue proprietà idratanti, esfolianti e sebo-riequilibranti viene utilizzata per la preparazione di creme, maschere, saponi e oli da bagno. Potete preparare in casa una veloce maschera rinfrescante frullando una pesca (senza buccia) con della panna liquida e lasciandola agire sul viso per una buona mezzora. Per un bell’incarnato, potete invece ricorrere a una maschera preparata con foglie di pesco lasciate in infusione nel latte caldo. Se avete i capelli grassi, applicate prima dello shampoo un impacco con polpa di pesca schiacciata unita ad argilla verde e succo di limone.


ATTENZIONE!
I semi ovali racchiusi nel nocciolo della pesca non solo non sono commestibili, ma sono velenosi. Spiegatelo quindi ai vostri bambini. Mangiare troppe pesche può avere un effetto lassativo mentre bere troppo dopo aver mangiato una o più pesche potrebbe causare indigestione: l’acido cianidrico, contenuto in proporzioni infinitesimali nel frutto, è infatti incompatibile con l’acqua. Se avete acquistato delle pesche non ancora pienamente mature, potete conservarle per un paio di giorni a temperatura ambiente, in un sacchetto di carta marrone. Non riponetele però nel frigo altrimenti ne bloccherete il processo di maturazione.

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