Di prodotti tipici in Toscana ne abbiamo tantissimi: dai formaggi ai vini, dall’olio ai dolci. Forse però non tutti sanno che la nostra regione è anche una delle principali produttrici di zafferano, una spezia pregiatissima dal colore intenso.
L’”oro rosso“, originario del Medio Oriente, è stato importato in Toscana attorno al 1200 e da allora ha dato vita a un mercato ricco e fiorente. Sembra che addirittura in passato venisse usato come merce di scambio al posto del denaro.
Lontano dai centri inquinati e caotici, viene effettuata la coltivazione di piante di zafferano, un prodotto simbolo di qualità ed eccellenza che si distingue in tutt’Italia. Le zone più prospere sono quelle delCasentino, di Firenze e di San Gimignano.
I profumi e i sapori unici di questa antica spezia hanno fatto rinascere e riscoprire la passione per il prodotto, utilizzato in molte ricette e piatti tipici della tradizione toscana.
La Panina del Casentino, ad esempio, è un pane dolce che viene preparato essenzialmente nel periodo diPasqua ed è composto da farina, lievito, uvetta e, ovviamente, zafferano.
Molto famoso è lo zafferano di San Gimignano, che ha ottenuto la prestigiosa denominazione DOP. Oltre ad essere un alimento utile nella preparazione di molti piatti locali (il pane con la vernaccia, la schiacciata), è anche un ottimo ingrediente farmacologico.La Panina del Casentino, ad esempio, è un pane dolce che viene preparato essenzialmente nel periodo diPasqua ed è composto da farina, lievito, uvetta e, ovviamente, zafferano.
Tutt’oggi lo zafferano è considerato un prodotto di lusso, con elevati costi di produzione dovuti in gran parte all’iter di lavorazione della spezia: il processo inizia dai filamenti del bulbo della pianta, il “crocus sativus L.“, e termina con la loro tostatura. Oltre a richiedere molto tempo, l’elaborazione dello zafferano richiede attenzione, cure e manualità esperta. Vi basti sapere che per ottenere un solo chilogrammo di zafferano sono necessari 150 000 stigmi del fiore!
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